Archivio SAVERIO FORLIVESI (1944-2012)
Questo piccolo archivio si rivela ricco di informazioni uniche; forse è il più vasto e corposo tra quelli privati, dal momento che copre un arco di tempo lungo ottant’anni.
In primo piano la Fornace laterizi, la fabbrica di famiglia proprio di fianco all’abitazione. Descritta già negli anni trenta dalla macchina fotografica del padre Edoardo (ma non solo) e colta da Saverio in quel momento unico che è l’incendio pazzesco della domenica 22 luglio 1968, alle 3 del pomeriggio.
Poi l’interesse per i Corsi mascherati di primavera: osservati prima con la fotocamera, poi attraverso la cinepresa po, ma questo è materiale per un altro archivio. Un interesse e una passione condivisa con Remigio Pirini, amico da sempre.
Ma emergono anche fotografie che raccontano momenti significativi e unici del nostro paese. Saverio ha rintracciato su internet e divulgato per primo a Gambettola le fotografie del reparto neozelandese, entrato a Gambettola dopo i bombardamenti dell’ottobre 1944 e la ritirata delle truppe tedesche. E poi piccoli ritratti di paese, vividi: la Missione Consolata ma anche la commedia locale e la squadra di calcio.
Impossibile definire con esattezza cosa è opera del padre, cosa è stato commissionato ad una professionista, cosa è di Saverio. Nella sua passione documentaria tutto si intreccia. Solo l’età dei soggetti ripresi, quando possibile, ci può aiutare in questa suddivisione.
E’ infine da sottolineare la sua capacità di fotografo, primo autore dilettante – nel senso di non avere mai aperto uno studio professionale - a Gambettola. Fotografie rigorose, alla ricerca della composizione e delle forme quando scruta i paesaggi industriali come Ravenna, dove andava a lavorare; ma anche un realismo ‘partecipe’ quando mette in scena gli affetti di casa, gli amici di sempre, i bambini ripresi dal basso, intenti a giocare con animali, con gli adorati cani.