DOTAZIONE COMUNALE
1.su commissione (1944-1999)
presso Biblioteca Comunale e Ufficio Urbanistica
Le prime fotografie di proprietà comunale sono profondamente drammatiche perché ci rimandano ai bombardamenti in tempo reale dell’ottobre 1944 su Gambettola, durante l’avanzata anglo-americana.
“Sono state rintracciate da Saverio Forlivesi nei primi anni ottanta presso l’Istituto Geografico Militare di Firenze”, ricorda Vincenzo Franciosi il bibliotecario.
La fotografia che seguirà, su commissione, descrive la ricostruzione ma anche l’ammodernamento delle infrastrutture e dei servizi necessari al paese. Vengono da Cesena, dalla città i fotografi, autentici professionisti come Tartagni, Brasini e un certo Casadei, almeno fino al 1962.
Dal 1963 in poi è la volta dei fotografi di paese: il nostro Ettore Ricci, Lombardini di Sogliano e Stignani di Cesenatico. E’ loro il bianco e nero e il primo colore rinvenuto nei vari uffici comunali mentre negli ultimi dieci anni del secolo il Comune si affida al minilab a colori di Mario Alessandrini.
Da segnalare la ricognizione fotografica dell’arch. Antos Venturi, nel 1989, indispensabile punto di partenza per una ipotesi di Piano del colore del Centro storico. Rigorose nell’impostazione, vivaci, non retoriche. Si confrontano idealmente con le tre collezioni di fotografie-cartoline di Massimo Guidi, Sergio Collini e Rinaldo Ugolini che assumono la strada maggiore ed i suoi tre edifici più importanti (municipio, palazzo Pilastri e chiesa di sant’Egidio) come fulcro descrittivo dell’assetto urbano gambettolese.